Chiesa di San Giacomo
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14 Bewertungen
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Sehr gut
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Befriedigend
2
Mangelhaft
0
Ungenügend
1
RHorea
Cluj-Napoca, Rumänien309 Beiträge
Sept. 2022
Oldest church in Trani, from 12 century. It was open at noon due to a volunteer who presented me the long and troblesome history of this place.
Verfasst am 26. September 2022
Diese Bewertung ist die subjektive Meinung eines Tripadvisor-Mitgliedes und nicht die von Tripadvisor LLC. Tripadvisor überprüft Bewertungen.
Deomogan
Rom, Italien9.276 Beiträge
Juli 2021 • Familie
Visita Trani di martedì mattina, chiesa trovata chiusa come tante altre. Il cancro del Sud che aprono le chiese soltanto durante le messe
Verfasst am 21. Juli 2021
Diese Bewertung ist die subjektive Meinung eines Tripadvisor-Mitgliedes und nicht die von Tripadvisor LLC. Tripadvisor überprüft Bewertungen.
Tommaso612
Rom, Italien527 Beiträge
Sept. 2020
Questa piccola chiesa fu costruita sul finire dell’XI secolo, nelle vicinanze di Porta Vetere (ossia il varco nord delle vecchie mura tranesi) quando la cittadina diventò un punto di approdo importante per i pellegrini e soldati diretti in Terrasanta. L’edificio, allora intitolato a Santa Maria de Russis, fu affidato all’Ordine religioso cavalleresco degli Ospitalieri di San Giovanni di Gerusalemme, detto più brevemente “Cavalieri Gerosolimitani”. Sotto questa giurisdizione rimase sino alla metà del XVII secolo (l’ordine era ormai noto come Cavalieri di Malta) quando un fortissimo terremoto sgretolò la chiesetta, assieme alle opere d’arte e agli oggetti di valore in essa contenuti.
Restaurata in stile baroccheggiante, e invertendo la parte anteriore con la posteriore, la chiesetta passò alla Confraternita di San Giacomo di Compostela, che ne cambiò la titolazione in quella attuale. Le calamità tuttavia continuarono a bersagliare l’immobile, che agli inizi del secolo scorso fu sconvolto da un disastroso incendio: andarono così perduti parecchi arredi seicenteschi, mentre altri vennero pesantemente danneggiati. Abbandonato per lungo tempo, l’edificio fu restaurato solo alla fine degli anni ’70 cercando di ripristinarne, ove possibile, l’aspetto medioevale (a scapito delle sovrastrutture barocche del Seicento e del Settecento). Tuttavia la chiesetta negli anni successivi ricadde in degrado; oggi, di fronte all’inerzia delle autorità preposte a farlo, se ne prendono lodevolmente cura un gruppo di volontari residenti nella zona, che l’aprono qualche giorno alla settimana facendo anche da guida ai visitatori.
L’esterno mostra una sobria facciata romanica dai bei mattoni bianchi, un po’ sconnessi e irregolari, ingentilita da decorazioni in pietra. Il portale (di finissima fattura) mostra in basso due piccoli elefanti che sorreggono altrettante colonnine; i capitelli di queste sostengono un animale immaginario e una leonessa col cucciolo tra i denti. Una raffinata cornice lavorata a motivi vegetali racchiude il portone d’ingresso, sopra il quale un’iscrizione ricorda lo status di “chiesa abbaziale” assunto dalla chiesa dopo i restauri seicenteschi. Più in alto si notano piccole sculture a soggetti fantastici e grotteschi, simili a quelle dei bestiari medioevali: alcune di queste, che simboleggiano i mesi dell’anno, erano forse utilizzate in passato come calendario dai contadini analfabeti. Un minuscolo campanile a vela, evidentemente aggiunto in epoca recente, svetta sulla parte sinistra della facciata.
L’unica navata dell’interno, culminante in una piccola abside, mostra un aspetto disadorno e piuttosto degradato: crepe e distacchi d’intonaco impongono la necessità di un generale restauro (ma i soldi, almeno per ora, non sembrano esserci). L’altare maggiore, in stile baroccheggiante, risale al settecento. In una nicchia è emerso di recente un affresco d’epoca bizantina ben conservato. Sulla parete di fondo sono ancora visibili solo tracce di altri affreschi medioevali che in origine decoravano l’ambiente; ulteriori affreschi coevi, altrettanto deteriorati, si trovano nella sacrestia, assieme ad un vetusto fonte battesimale.
La suggestiva cripta, oggi purtroppo chiusa ai visitatori per il pericolo di crolli, conserva da qualche anno quello che si ritiene essere il sarcofago di San Nicola Pellegrino (semileggendaria figura di eremita predicatore, morto a Trani in giovane età intorno all’anno mille). L’immagine del santo è scolpita a bassorilievo sul coperchio del manufatto; le sue spoglie però sono custodite nella vicina cattedrale a lui intitolata.
La Chiesa di San Giacomo sorge ai margini dell’antico quartiere ebraico di Trani (la Giudecca Tranese) caratterizzato da pittoresche viuzze, minuscole abitazioni un po’ cadenti e quattro sinagoghe. La comunità locale è in gran parte d’origine sefardita, perché i loro antenati furono espulsi dalla Spagna al culmine della “Reconquista” (1492) trovando rifugio e accoglienza nella cittadina.
Restaurata in stile baroccheggiante, e invertendo la parte anteriore con la posteriore, la chiesetta passò alla Confraternita di San Giacomo di Compostela, che ne cambiò la titolazione in quella attuale. Le calamità tuttavia continuarono a bersagliare l’immobile, che agli inizi del secolo scorso fu sconvolto da un disastroso incendio: andarono così perduti parecchi arredi seicenteschi, mentre altri vennero pesantemente danneggiati. Abbandonato per lungo tempo, l’edificio fu restaurato solo alla fine degli anni ’70 cercando di ripristinarne, ove possibile, l’aspetto medioevale (a scapito delle sovrastrutture barocche del Seicento e del Settecento). Tuttavia la chiesetta negli anni successivi ricadde in degrado; oggi, di fronte all’inerzia delle autorità preposte a farlo, se ne prendono lodevolmente cura un gruppo di volontari residenti nella zona, che l’aprono qualche giorno alla settimana facendo anche da guida ai visitatori.
L’esterno mostra una sobria facciata romanica dai bei mattoni bianchi, un po’ sconnessi e irregolari, ingentilita da decorazioni in pietra. Il portale (di finissima fattura) mostra in basso due piccoli elefanti che sorreggono altrettante colonnine; i capitelli di queste sostengono un animale immaginario e una leonessa col cucciolo tra i denti. Una raffinata cornice lavorata a motivi vegetali racchiude il portone d’ingresso, sopra il quale un’iscrizione ricorda lo status di “chiesa abbaziale” assunto dalla chiesa dopo i restauri seicenteschi. Più in alto si notano piccole sculture a soggetti fantastici e grotteschi, simili a quelle dei bestiari medioevali: alcune di queste, che simboleggiano i mesi dell’anno, erano forse utilizzate in passato come calendario dai contadini analfabeti. Un minuscolo campanile a vela, evidentemente aggiunto in epoca recente, svetta sulla parte sinistra della facciata.
L’unica navata dell’interno, culminante in una piccola abside, mostra un aspetto disadorno e piuttosto degradato: crepe e distacchi d’intonaco impongono la necessità di un generale restauro (ma i soldi, almeno per ora, non sembrano esserci). L’altare maggiore, in stile baroccheggiante, risale al settecento. In una nicchia è emerso di recente un affresco d’epoca bizantina ben conservato. Sulla parete di fondo sono ancora visibili solo tracce di altri affreschi medioevali che in origine decoravano l’ambiente; ulteriori affreschi coevi, altrettanto deteriorati, si trovano nella sacrestia, assieme ad un vetusto fonte battesimale.
La suggestiva cripta, oggi purtroppo chiusa ai visitatori per il pericolo di crolli, conserva da qualche anno quello che si ritiene essere il sarcofago di San Nicola Pellegrino (semileggendaria figura di eremita predicatore, morto a Trani in giovane età intorno all’anno mille). L’immagine del santo è scolpita a bassorilievo sul coperchio del manufatto; le sue spoglie però sono custodite nella vicina cattedrale a lui intitolata.
La Chiesa di San Giacomo sorge ai margini dell’antico quartiere ebraico di Trani (la Giudecca Tranese) caratterizzato da pittoresche viuzze, minuscole abitazioni un po’ cadenti e quattro sinagoghe. La comunità locale è in gran parte d’origine sefardita, perché i loro antenati furono espulsi dalla Spagna al culmine della “Reconquista” (1492) trovando rifugio e accoglienza nella cittadina.
Verfasst am 30. April 2021
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Silvano
Forli, Italien13.242 Beiträge
Dez. 2019 • Paare
Nascosta tra le vie del centro storico , una piccola chiesa con il portone d’ingresso in cima a quattro gradini con ai lati due colonne sulle quali sono piazzate due statue , un Ippogrifo ed un Leone con una preda in bocca
Verfasst am 29. Dezember 2019
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spedubec
Bologna, Italien4.933 Beiträge
Sept. 2019
Mercoledì scorso ero a passeggio per Trani in cerca di una chiesa aperta. A parte la cattedrale, che ha orari di apertura adatti a una attrazione turistica, le altre chiese della città il pomeriggio sono chiuse (molte son chiuse anche di mattina). Questa invece era aperta, grazie a un volontario appassionato della storia dell'edificio. Codesto gentile signore di altri tempi conosce perfettamente le vicende della chiesa, dal terremoto e dal successivo incendio che l'hanno distrutta agli attuali lavori di ristrutturazione sovente interrotti per mancanza di fondi. E' bene lasciargli una piccola mancia. La chiesa è su due piani. Nel piano inferiore, più antico e massicciamente interessato dai lavori, c'è la tomba di San Nicola il Pellegrino. Il piano superiore è in condizioni migliori: ci sono due nicchie vuote, ma in quella di destra durante i lavori è affiorato un affresco di età bizantina in ottimo stato di conservazione. La chiesa non è mai stata sconsacrata ed è possibile dirci messa.
Verfasst am 15. September 2019
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Ziog1
Brescia, Italien309 Beiträge
Sept. 2019 • Freunde
Siamo stati attirati dalla storia di questa chiesa, più volte ristrutturata e riparata prima il terremoto puoi l’incendio ma ancora qui e ben salda sul territorio. Siamo stati accolti da una persona gentile e che ben conosce la storia del luogo. Ci ha spiegato con dovizia di dettagli. Consigliata
Verfasst am 14. September 2019
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Umberto G
Trani, Italien78 Beiträge
Nov. 2018 • Allein/Single
La Chiesa di San Giacomo conserva le spoglie di San Nicola Pellegrino. Fu la prima cattedrale di Trani. Visitatela e' aperta per buona volonta' di un custode e di associazioni che a titolo gratuito fanno quello che possono. Forse anche la Chiesa nel commemorare i Santi si rifa' al potere sociale degli stessi in vita? Ho fatto una foto alla tomba: inpolverata in un fosso cementato e l'immagine scolpita del Santo quasi invisibile. Ho preso da internet la foto di San Nicola di Bari. A quest'ultimo Santo pellegrinaggi da tutto il mondo. Io amo tutti i Santi e vorrei che fossero tributati loro i massimi onori. A Trani non e' cosi'. San Nicola di Bari era un vescovo e San Nicolino era un poverello. La seconda foto e' quella di San Nicolino
Verfasst am 15. November 2018
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Oleg Pokrovskiy
Zhukovka, Russland37.662 Beiträge
Okt. 2018 • Paare
Эту церковь, построенную до собора в 1143 году, мы посетили ради склепа, где находится гробница Святого Николая Пилигрима, покровителя города.Сан-Джакомо, раньше называвшаяся Санта-Мария-де-Руссис, была кафедральным храмом Трани до постройки нынешнего собора. В 1647 году, после разрушительного землетрясения, храм был перестроен, в частности главный портал был перемещен с западного фасада на северный.Именно в то время здесь обосновалось братство святого Иакова, которому церковь обязана своим названием. Внутрь я не попал, порадовался роскошным романским фасадом с фигурами животных на входе.Тут и львы, и слоны, и грифоны и какие то мужские фигуры.Настоящее раннее средневековье.Так что если не Николай так хоть интересные фигуры.
Verfasst am 30. Oktober 2018
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Fiorenzo P
Forli, Italien1.027 Beiträge
Mai 2018 • Paare
Chiesa molto antica situata in centro storico. Visitata solo dall'esterno in quanto chiusa. Facciata semplice, ma molto particolare per la scalinata elegante che ne permette l'accesso. Campanile a vela che la slancia in quanto assomiglia più ad una casa fortificata che ad un luogo di culto.
Andrebbe meglio tenuta e restaurata.
Andrebbe meglio tenuta e restaurata.
Verfasst am 19. Mai 2018
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Valeria P
18 Beiträge
Apr. 2018 • Familie
Dopo essere stata chiusa per decenni ho avuto il piacere di scoprire, nel mio paese di origine, questo piccolo gioiello nascosto. Chiesa antica, costruita prima della cattedrale stessa, dove è custodita la "lapide" del santo patrono Nicola Pellegrino. Simpatico e disponibile a spiegare la sua storia il buon custode
Verfasst am 9. Mai 2018
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